In Italia cresce il mercato degli smartphone ricondizionati

Gli smartphone ricondizionati rappresentano una realtà sempre più allettante fra gli utenti italiani. Apple e Samsung, i due principali produttori di cellulari, risentono di più del recente aumento di vendite dei telefoni usati. Come è noto, la quasi totalità dei profitti per le aziende deriva dalla commercializzazione di nuovi prodotti.

Nel 2017, per la prima volta negli ultimi dieci anni, le vendite complessive di smartphone sono diminuite, in misura del 5%. Il nuovo trend registrato durante lo scorso anno può portare i colossi del tech a rivedere alcune delle loro strategie aziendali, fra cui il ritocco degli abbonamenti a specifici servizi oppure la vendita di smartphone ricondizionati di fascia alta, a svantaggio di telefoni nuovi e dal costo minore.

Cos’è uno smartphone ricondizionato e le differenze con l’usato

Riguardo alla definizione di smartphone ricondizionato c’è ancora molta confusione. Molti pensano che i telefoni ricondizionati siano semplicemente dispositivi usati. In realtà il discorso è più complesso. Infatti, c’è una sostanziale differenza fra cellulare usato e uno ricondizionato. Gli smartphone ricondizionati sono quei telefoni che gli utenti hanno restituito alle aziende a causa di un malfunzionamento hardware/software e rimessi in vendita dalla casa madre dopo aver risolto il problema. Nella maggior parte delle volte, le aziende decidono di sostituire anche la batteria (uno degli elementi più importanti di uno smartphone) con una nuova, così da garantire al dispositivo una seconda vita.

Anche i cellulari rigenerati, come quelli usati, sono immessi nuovamente sul mercato secondo un determinato grado di ricondizionamento (grado A, B e C). Uno smartphone ricondizionato di grado A è spesso venduto come nuovo, ma a un prezzo inferiore di circa il 15% rispetto al costo di listino. Il ricondizionamento di grado B indica uno smartphone in condizioni buone, ma con alcune imperfezioni estetiche, come ad esempio piccoli graffi sulla parte posteriore o anteriore del dispositivo. Infine, il grado C è assegnato agli smartphone ricondizionati che presentano importanti imperfezioni estetiche (graffi superiori a 1-2 cm, anche sul display) e uno sconto superiore al 30% rispetto al prezzo con cui vengono commercializzati i dispositivi nuovi. Dove acquistarli? Visita questo sito.

Perché si acquistano più smartphone ricondizionati?

Il recente boom degli smartphone ricondizionati in Italia può essere spiegato con l’appiattimento della tecnologia. Oggi i nuovi cellulari non presentano più delle novità tali da indurre gli utenti a cambiare telefono anno dopo anno. Per questo motivo, si tende a mantenere il proprio dispositivo per più tempo rispetto a prima oppure si punta all’acquisto di uno smartphone rigenerato di fascia alta che offre un’esperienza utente più che gradevole e un risparmio notevole rispetto all’acquisto di un nuovo top di gamma.

Un esempio pratico è dato dall’uscita dei nuovi iPhone. Molti hanno acquistato uno tra iPhone XS e iPhone XS Max al primo giorno. Altri però hanno preferito valutare l’acquisto di un iPhone X rigenerato, sia per una questione di risparmio sia perché le caratteristiche tecniche di iPhone X non sono poi così diverse rispetto a quelle dei nuovi iPhone o comunque non sono tali da giustificare una spesa in alcuni casi superiore a 500/600 euro per i modelli di quest’anno.

La consapevolezza di iPhone sul mercato degli smartphone ricondizionati

I più grandi produttori di smartphone sono consapevoli che il mercato degli smartphone ricondizionati è in crescita rispetto invece a quello dei nuovi cellulari, in calo del 5 per cento nel 2017 rispetto all’anno precedente. Potenzialmente, l’azienda statunitense Apple potrebbe essere quella a risentirne di più, visto che produce molti meno telefoni rispetto alla concorrenza. Al momento però, la casa di Cupertino sembra non preoccuparsene più di tanto, come testimoniano le recenti dichiarazioni di Tim Cook. Il Ceo di Apple ha sottolineato come gli iPhone riescano a vendere bene anche nel mercato secondario, il quale raggruppa sia i telefoni usati che quelli ricondizionati. Uno dei motivi per i quali i melafonini sono così gettonati fra gli utenti interessati al mercato dei dispositivi rigenerati è da ricercarsi nella longevità dell’iPhone dal punto di vista degli aggiornamenti software e sulle ottime caratteristiche tecniche di cui dispongono al momento dell’uscita.

La possibile strategia di Samsung per gli smartphone ricondizionati

L’aumento delle vendite nel mercato dei cellulari ricondizionati rappresenta un problema anche per Samsung, che insieme a Apple ricopre il 95% del commercio degli smartphone. Secondo quanto dichiarato dai vertici dell’azienda sudcoreana, in un futuro neanche troppo lontano si potrebbe assistere in alcuni mercati alla vendita di dispositivi di fascia alta esclusivamente rigenerati, in sostituzione dei modelli nuovi, ma commercializzati a un prezzo nettamente inferiore.

Come rispondono le aziende di fronte al boom degli smartphone ricondizionati

A causa del minore appeal dei nuovi smartphone rispetto a quelli ricondizionati, i principali produttori di cellulari potrebbero decidere in futuro di aumentare i prezzi dei servizi a pagamento o il costo delle app. Ad esempio, la casa di Cupertino si vedrebbe costretta a ritoccare il costo dell’abbonamento mensile di Apple Music, mentre Samsung potrebbe scegliere di rivedere la politica dei prezzi di alcune sue app incluse in Galaxy Apps o creare dei servizi in streaming esclusivi compatibili esclusivamente con le Smart TV Samsung.