Biblioteche in condominio: l’iniziativa milanese per riscoprire le relazioni umane

Riscoprire le relazioni umane

Viviamo in un’era totalmente digitale, ad aggravare lo stato della socialità e del confrontarsi “live”,
ovvero dal vivo si mette il carico da novanta il ritmo della vita; il lavoro, la famiglia, le passioni. Si tende sempre più spesso ad isolarsi fisicamente; e a comunicare solo attraverso i device di diverso tipo: smartphone, pc, tablet. L’era delle lettere scritte a mano, dei libri letti la sera in poltrona è finita da un pezzo; ma più la tecnologia invade il nostro spazio vitale più sentiamo la necessità di tornare indietro nel tempo, quando rapportarsi con le persone era molto semplice e immediato e “materiale”.

Le biblioteche in condominio

In merito ai rapporti sociali, alle relazioni umane a Milano è partita un’iniziativa tanto curiosa quanto innovativa, non proprio nuovissima, per rilanciare l’uso perduto di condividere qualcosa e rispolverare il valore accantonato dei libri cartacei. Biblioteche fai-da-te, ricavate in qualche locale in disuso nei palazzi della città meneghina, un fenomeno in espansione che desta interesse , curiosità, critiche e consensi, come ogni nuova cosa, come ogni idea e iniziativa che ci coglie d’improvviso. libri portati da tutti per tutti, in buon armonia, per conoscere meglio il vicino di pianerottolo, o la vedova del sesto piano.

Coinquilini alla riscossa

Ecco che queste biblioteche sorte dal nulla, anzi dalla volontà di un primo milanese geniale e amante dei libri e non di recente,  ma circa una decina di anni fa; ma solo ora hanno avuto una rindondanza efficace, esse fanno da ponte sociale tra condomini che prima si incontravano solo per discutere della caldaia condominiale,  assistenza caldaie Beretta  che non funzionava o di vecchi rancori da portineria. Le biblioteche all’interno dei grandi palazzi milanesi, dove solitamente ci si saluta appena in ascensore, dove si vive e dove si muore soli, trascinati dal frastuono e dalla frenesia di una metropoli avanzatissima ma che genera solitudini,  sono un’isola felice, un luogo di incontro e ritrovo, paragonabile al vecchio bar di quartiere dove andavamo da bambini con papà.

Da Milano all’America andata e ritorno

Del fenomeno se ne parla anche in America e precisamente tra le pagine del New York Times; un fenomeno che crea cultura, scambio, socialità e simpatia, nuovi sorrisi e conoscenze; a Milano queste biblioteche di palazzo sono già una decina, la prima in assoluto è stata realizzata in via Rembrandt al civico 12, seguita poi dopo qualche tempo da quella di via Solari al 40; la più recente è stata aperta in vicolo Calusca circa un mese fa. I libri che si possono trovare in queste biblioteche popolari sono di ogni genere: gialli, romanzi, narrativa, saggi, romanzi rosa e favole per bambini, bestsellers di ogni nazionalità, pubblicazioni rare, e molto altro. L’affluenza è variabile, c’è chi fa capolino solo per curiosità  chi diventa un frequentatore assiduo, chi non ci mette piede e chi addirittura va a visitare le biblioteche di altri condomini alla ricerca dell’autore preferito. Le modalità di prestito e i tempi di consegna sono quasi sempre simili a quelli applicati nelle biblioteche canoniche.