Torre di bene di Orsogna e la Biblioteca Nazionale delle Città del Vino
L’importanza del vino , nella nostra nazione, è inconfutabile e il ricco patrimonio librario ne è la conferma. Sono diverse le enoteche che accolgono delle piccole biblioteche dove conservano alcuni scritti ma presto ci sarà una novità.
Il vino in una torre d’avvistamento
Il progetto della Biblioteca Nazionale delle Città del Vino nasce proprio dal recupero dell’antica Torre di Bene di Orsogna (Ch), una struttura che risale al Regno di Napoli e veniva utilizzata per l’avvistamento dei pericoli che arrivavano dal mare. L’antico manufatto è stato destinato al ruolo di biblioteca e accoglierà ben 4000 volumi che trattano il mondo del vino: testi tecnici in primis, ma anche saggi, guide, scritti di agraria ed economia vinicola, storia, pubblicazioni varie: insomma un ricco patrimonio destinato alla continua crescita.
L’obiettivo di questo progetto è quello di diventare punto di riferimento per gli oltre 500 comuni che fanno parte della rete Città del Vino, oltre ad essere luogo di incontro per chi vuole studiare, approfondire o ricercare informazioni sulla storia del vino nella nostra penisola. Il progetto è dedicato a sommelier, enologi, studiosi, ricercatori ma anche a semplici appassionati che in questo luogo troveranno tutte le informazioni che cercano, anche consultando pubblicazioni che difficilmente sono reperibili. Anche chi desidera produrre il vino autonomamente potrà consultare i volumi conservati in questa biblioteca e, dopo essersi fatto la giusta cultura e aver acquistato tutto il necessario su agristorecosenza.it, potrà cimentarsi nella produzione del “suo” vino.
Perché creare una Biblioteca Nazionale delle Città del Vino?
A rispondere a questa domanda è proprio Pietro Iadanza, Presidente Nazionale delle Città del Vino:
“L’occasione di creare questa nuova biblioteca è data anche dalla ristrutturazione in atto che stiamo portando avanti e che prevede un vero e proprio decentramento di alcune nostre funzioni: la sede operativa sarà a Siena, la biblioteca ad Orsogna, il centro studi a Genzano di Roma presso il Palazzo Cesarini Sforza. Questo per dare delle opportunità nuove e diverse ai territori del vino che seguono più da vicino le nostre attività, i progetti, le iniziative di promozione. Vogliamo essere un’Associazione sempre più vicina ai nostri Comuni nel nome del vino e della sua cultura”.
La scelta è caduta su Torre di Bene anche per la sua storia: torre d’avvistamento e segnalazione durante il Regno di Napoli, alla fine dell’800 è diventata luogo d’incontro della cultura e ha visto personaggi come Gabriele D’Annunzio e Francesco Paolo MIchetti, il quale qui incontrò anche Giuditta Saraceni, una ragazza originaria di Orsogna che divenne la musa del suo quadro “La figlia di Iorio”, realizzato nel 1895 per la Biennale di Venezia.