La storia del Mahjong e una sua versione slot machine

Il mahjong è un gioco da tavolo cinese e non così antico come si pensa. La sua nascita ed evoluzione avviene in Cina nel XIX secolo. Si diffonde in altri paesi, soprattutto in Stati Uniti e Giappone dove nascono delle varianti.

Il significato di Mah Jong è legato a uccello di canapa o sparviero di canapa. Innanzitutto, è uno dei simboli compresi nelle caselle del gioco, secondo il legno di canapa è usato per comporre la tavola di gioco.

A Mah Jong si gioca in quattro o sei persone, a seconda della versione. Lo scopo è quello di finire tutte le tessere attaccandole con delle combinazioni. Il primo che le finisce vince. Quando il gioco è concluso si possono contare anche i punti, si crea una classifica tra le persone che sono rimasti con i tasselli in mano.

Mahjong, dalla nascita all’evoluzione occidentale e digitale

Su Wikipedia è riportata solo parte della storia di questo gioco. Mah Jong, scritto separato, forse deriva da Madiao, cavallo appeso. Si tratta di un gioco di carte consciuto fin dall’inizio della dinastia Ming.

Sotto questo impero sono nati molti giochi da tavolo, di società e anche dove si puntavano soldi. Mah Jong non è proprio un gioco d’azzardo ma sappiamo che in questo settore, sopprattutto nella versione online (bet1128.co.com), si creano slot, roulette o altri giochi aleatori diversi e fantasiosi.

Dal gioco di carte originario, il Màdìao e anche un altro chiamato Ya Pei derivano le caselle in legno del Mah Jong. I giochi di carte erano con 40 pezzi numerati da 1 a 9 e quattro semi, quattro carte speciali. Insomma, nulla di diverso dalle nostre ma con simboli differenti.

Giochi e passatempi sotto le dinastie imperiali cinesi

Chi giocava a carte o a Mah Jong? Innanzitutto i militari dell’esercito cinese che lo usavano come passatempo e anche come stimolo mentale e creativo. Gli uomini quando finivano di lavorare e andavano a trovare gli amici, insomma una sorta di osterie e spazio per svagarsi per i contadini e i “borghesi” cinesi c’erano. Erano vientate alle donne e in realtà anche agli uomini che dovevano sempre seguire una rigida disciplina e protocollo sociale e quotidiano.

Gli imperatori, i nobili e tutti i parenti compresi quelli che avevano un ruolo militare di rilievo. Potevano giocare con consiglieri, persone importanti della loro vita, ospiti e anche sacerdoti mentori.

Il gioco in Cina e in Estremo Oriente non è solo un passatempo e se passatempo è in un palazzo di comando non deve solo divertire e rilassare ma anche far meditare, riflettere, rafforzare il pensiero. Pensate agli scacchi che nascono in una terra lontana dalla Cina ma non troppo: l’India.

Il Mah Jong fu portato in Giappone ma non da un giapponese…

Il Mah Jong in Cina è stato scoperto da un antropologo statunitense che lo ha portato prima negli Stati Uniti e forse negli altri paesi, ad esempio la Francia. In Giappone è arrivato grazie a questa influenza occidentale, eppure è un paese vicino seppur in quel periodo i rapporti erano pessimi.

Come tutti i giochi innocui, compresi quelli di carte, il Mah Jong si trasformò in gioco d’azzardo e ciò non piacque al governo comunista insediatosi con la Repubblica Popolare nel 1945. Il gioco fu riabilitato con la Rivoluzione Culturale. Quei tempi sono lontani da oggi dove dalla Cina, agli Stati Uniti, al Giappone ma in tutto il mondo troviamo questo gioco diffuso come il tetris nel computer, negli smartphone e addirittura in versione slot machine o gioco simile alla schedina o gratta e vinci nei casinò online o bookamker.